Red Bull contro un’azienda vitivinicola difesa da uno studio legale reggiano

REGGIO EMILIA Una contesa tra Davide e Golia, tra il colosso delle bibite energetiche Red Bull e la piccola cantina Muggittu di cinque ettari della zona del Nuorese, in Sardegna. Al centro di tutto un marchio che non piace alla Red Bull.

Attraverso uno studio legale di Torino fa pervenire alla piccola azienda sarda una lettera nella quale si oppone al suo utilizzo perché, a suo dire, sarebbero confondibili i due tori che l’hanno resa celebre nel mondo. La Red Bull chiede dunque di cancellare o di cambiare quel marchio. Lo Studio Legale Intagliata di Reggio è stato incaricato di seguire la piccola azienda vitivinicola a conduzione famigliare, il cui titolare è un ragazzo di appena 23 anni. Spiega l’Avvocato Mauro Intagliata: “Questo ragazzo decide di depositare un marchio e fare una domanda di registrazione. Sono due buoi (non due tori n.d.r.) legati da un aratro con una striscia rossa, sotto il nome Boeli e sopra delle incisioni neolitiche di una pietra risalente al 3500 avanti Cristo che è proprio vicino all’azienda in questione. Quindi questo nome è stato pensato in totale adesione alle loro tradizioni millenarie rurali”. Ad osservarli bene, i due marchi in effetti non sembrano poi tanto simili, ma la questione è comunque esplosa e sta facendo il giro del mondo tanto che giornali e riviste internazionali ne stanno parlando. Lo studio legale reggiano sta affilando le armi per tutelare la piccola azienda. “Abbiamo risposto che il logo non è assolutamente confondibile, voi state andando oltre il consentito e state invadendo lo spazio altrui e la libertà di espressione di un segno distintivo di soggetti completamente diversi da voi”. Per il momento si tratta di una procedura amministrativa nata in seno all’ufficio Marchi e Brevetti di Roma che dovrà sbrogliare la matassa. Ci sarà tempo sino all’estate per presentare le rispettive osservazioni e capire se si troverà un accordo oppure no. Di sicuro, per la piccola cantina sarda una vicenda che sta creando molta apprensione e sgomento ma che le sta regalando una pubblicità internazionale inattesa. Video

Red Bull contro un’azienda vitivinicola difesa da uno studio legale reggiano. VIDEO

I buoi restano su marchio cantina sarda, Red Bull sconfitta

Titolare dell’azienda di Mamoiada ‘ha vinto Davide contro Golia’

E’ il commento a caldo del 23enne Mattia Muggittu, titolare della cantina Muggittu di Mamoiada, nel Nuorese, che ha vinto la battaglia legale contro la Red Bull, la multinazionale austriaca titolare del marchio della nota bevanda energetica che accusava l’azienda del giovane viticoltore sardo, di “violazione del marchio e di concorrenza sleale”.

Secondo la Red Bull, infatti, la cantina aveva copiato il famoso logo con i due tori, inserendolo sulle etichette dei vini. La direzione generale per la tutela della proposta industriale del ministero delle Imprese e del mady in Italy, ha respinto l’opposizione dello scorso 6 dicembre del colosso dell’energy drink alla registrazione del marchio e ora il giovane Mattia Muggittu potrà continuare a utilizzareil marchio della sua cantina. L’etichetta dei vini “Muggittu Boeli” infatti raffigura due buoi, uno vicino all’altro, con sotto il segno rosso dell’aratro e sopra la rappresentazione dei cerchi della stele di Boeli, un menhir che risale al Neolitico e che si trova nel territorio di Mamoiada.

“Sono felicissimo di questa decisione che ci ha dato ragione: il logo è frutto di una rappresentazione grafica che ricostruisce la nostra storia come noi abbiamo sostenuto dall’inizio – ha detto all’ANSA Mattia Muggittu, che oggi è stato sommerso di messaggi anche di cittadini austriaci che lo hanno sostenuto in questa battaglia – Non sempre vincono i più forti e grossi, ma ogni tanto la possono spuntare anche i più piccoli, se ci credono abbastanza”.

“La notizia è una vittoria per Mattia e per tutta la Sardegna – ha spiegato l’avvocato della cantina Mauro Intagliata – Non solo: è una vittoria clamorosa delle tradizioni millenarie della Sardegna contro l’arroganza del potere economico”. Per il legale “il marchio rappresenta perfettamente la storia rurale della Barbagia e dell’intera Sardegna è per questo che ha vinto il cannonau, un prodotto naturale frutto del lavoro e della terra di Sardegna”.