Cagliari, 7 Settembre 2017 – Ginecologa muore nel 2012 per astenia uterina a seguito del parto nella stessa clinica dove lavorava come ginecologa (Villa Elena a Cagliari).
Nelle scorse settimane, il marito della dottoressa Simonetta Sulis ha presentato attraverso il suo legale, l’Avv. Mauro Intagliata, un atto di citazione contro la Casa di Cura, per condotta professionale colposa.
In particolare i sanitari sono accusati di:
- mancata prevenzione dell’atonia uterina
- mancato monitoraggio post-partum
- diagnosi tardiva
- erronea gestione del quadro emorragico.
Ad oggi, sono ancora in corso le indagini penali della Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari, sulle cause della morte della ginecologa.
È pur vero, che le perizie effettuate da medici specialisti e la documentazione medica del ricovero acquisita dalla Casa di Cura, consentono di ritenere che il decesso, sia dipeso da una emorragia post-partum, provocata da atonia uterina non contrastata dal personale sanitario della clinica, con la dovuta diligenza e perizia secondo le regole mediche.
A seguito del sanguinamento, non è stato eseguito alcun tipo di accertamento diagnostico, né trattamento terapeutico, necessario per arginare la copiosa e inarrestabile perdita ematica.
A queste gravi omissioni si è aggiunto un tardivo intervento chirurgico di “laparotomia esplorativa + isterectomia”, che ha ulteriormente provocato una rilevante perdita ematica, in una paziente che versava già in precarie condizioni emodinamiche per marcata anemia e ipotensione arteriosa.
In questo grave contesto la paziente subiva una grave alterazione del ritmo cardiaco che portava all’inevitabile morte della Dr.ssa Sulis per “scompenso cardio-circolatorio in puerpera con anemizzazione” quale diretta conseguenza della protratta emorragia.
Comunicato stampa ripreso sulle seguenti testate:
Ginecologa muore