Reggio Emilia, 28 luglio 2017 – Alla base della tragedia che si è conclusa con la morte del piccolo Alì Hassnain, annegato nel canale di bonifica che attraversa anche il centro di Luzzara lo scorso 15 luglio e ritrovato deceduto la sera seguente nella chiusa di via Fiocchetti a Suzzara, potrebbero esserci delle gravi responsabilità da parte dell’ente gestore.

E’ quanto sostengono gli avvocati Mauro Intagliata e Francesco Tazzari, incaricati di far luce sulla vicenda dalla famiglia del bambino annegato.

“Le circostanze sono ancora tutte da chiarire” ha spiegato l’avv. Intagliata “tuttavia per il tramite di nostri consulenti e tecnici, a seguito dei sopralluoghi eseguiti sul canale irriguo te e delle risultanze fotografiche ottenute sul corpo del ragazzino, restano infatti da vagliare aspetti di responsabilità colposa da parte del Consorzio di Bonifica Terre di Gonzaga in relazione alla intrinseca e oggettiva pericolosità del luogo.”

Sotto la lente d’ingrandimento dello Studio legale Intagliata vi sono infatti sia la strada interna adiacente al canale percorribile in bicicletta o a piedi, sia la struttura stessa del canale che risultano del tutto sprovvisti del benché minimo parapetto, muretto o recinzione di protezione.

All’interno del canale per centinaia di metri risulta mancante su entrambi i lati e presente solo in un tratto e su un solo lato, la scaletta di risalita, che avrebbe per certo consentito al piccolo Alì di poterla afferrare e salvarsi nel vano tentativo di lottare contro la forte corrente.

Ad aggravare lo stato di pericolosità del luogo, vi erano poi le condizioni stesse del bacino idrico, la cui profondità melmosa è di circa due metri con oggettive difficoltà di risalita in superficie.  

Il comunicato è stato ripreso sulle seguenti testate:

Bambino annegato

Gazzetta di Reggio

Telereggio

Il Resto del Carlino